Anne-Madeleine Goulet (Versailles)
L’“Arsate” di Scarlatti (Roma, palazzo Orsini, 1683): contributo alla storia dell’opera romana nel Seicento

Nel 1682 il principe romano Antonio Lante sposò per procura la principessa francese Louise-Angélique de La Trémoille, sorella minore di Marie-Anne de La Trémoille che a sua volta, nel 1675, aveva sposato il principe Flavio Orsini. Per festeggiare la nascita del duca di Borgogna, venuto alla luce nel gennaio dell’anno successivo, il Lante fece rappresentare L’Arsate una commedia messa in musica da Alessandro Scarlatti, restata finora quasi sconosciuta. L’opera venne messa in scena in un contesto spettacolare – un teatro disegnato dall’architetto Carlo Fontana e fatto costruire nel palazzo di Flavio Orsini a piazza Pasquino – e prevedeva cambi di scene e di costumi sia per i commedianti che per i musicisti.
Dall’Arsate si sono conservati il libretto a stampa e alcune arie, oltre a numerosi documenti d’archivio inediti emersi durante lo spoglio sistematico dei fondi d’archivio delle famiglie Orsini e Lante. Il complesso di queste fonti ha permesso non solo di ricostruire le varie fasi dell’allestimento della commedia, ma ha anche posto numerose questioni: quali artigiani creavano gli abiti per il teatro? Antonio Lante si rivolse ad artigiani specializzati nel settore del teatro o a quelli di cui si serviva abitualmente? Quali erano i costumi adoperati dai musicisti? Che spazio assegnare alla creazione dei costumi e alla costruzione delle attrezzature sceniche nell’economia generale della pièce?
Oltre alle nuove informazioni che è stato possibile reperire su un’opera quasi sconosciuta del giovane Alessandro Scarlatti alla vigilia della sua partenza per Napoli, questa relazione intende offrire una riflessione sul legame tra le arti dello spettacolo, sullo status del committente dell’opera e sulle implicazioni politiche di questo tipo di produzione artistica. Le diverse repliche dell’Arsate rappresentano infatti un evento politico da ricondurre alla storia della celebrazione della Francia a Roma e da inserire nello scacchiere degli schieramenti politici delle grandi famiglie nobiliari che risiedevano nella città papale. Questo intervento contribuirà infine ad arricchire la conoscenza dei teatri romani: il teatro Orsini viene infatti ad affiancarsi a più celebri teatri come il Capranica, il Tordinona, il Bernini, il Colonna. Il suo studio contribuirà a far emergere l’importanza dei teatri effimeri privati, dalle dimensioni più modeste, che ospitarono spettacoli imponenti, di cui L’Arsate è un bell’esempio.