in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventitreesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Abstracts

 


CECILIA NICOLÒ
 (Pavia-Cremona)

Dall’opera all’oratorio: il caso di “Saul” (1834)

Nella Quaresima del 1834, presso l’oratorio dei Filippini di Roma, venne eseguito Saul, su libretto di Felice Visconti e musica integralmente tratta dalla Semiramide di Rossini. Se non era infrequente la compilazione di un oratorio come pastiche di diversi brani operistici, assai meno comune era invece la trasformazione di una singola opera in un testo di argomento sacro.
Il libretto di Saul non solo tiene conto della struttura metrica dei versi di Gaetano Rossi, ma accoglie anche alcuni snodi drammatici fondamentali della vicenda. L’oratorio infatti sfrutta alcune interessanti somiglianze tra la leggenda di Semiramide riassunta da Voltaire e le storie sacre narrate nel primo Libro di Samuele: così come Saul tenta invano di mantenere il suo regno, destinato per volere divino a David, così Assur soccomberà davanti ad Arsace, anch’egli guidato da forze ultraterrene per conquistare il regno di Babilonia; inoltre il delirio di Assur nel secondo atto di Semiramide trova un corrispettivo nella follia di Saul, così come è narrata nei testi sacri.
Le fonti musicali di quest’oratorio sono conservate presso l’Archivio romano dell’oratorio dei Filippini; esse sono costituite da una serie non completa di parti orchestrali e da una particella vocale. Tali fonti consentono di verificare quali furono i numeri effettivamente eseguiti e, inoltre, permettono di formulare ipotesi sul cast vocale, verosimilmente tutto di sesso maschile, in assenza dei nomi degli interpreti sul libretto stampato per l’occasione.