in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventesimo Incontro 
dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali

sabato 21 maggio 2016, ore 10,15—13 e 14,45—17,30
Laboratori delle Arti
Bologna, piazzetta P. P. Pasolini 5b (via Azzo Gardino 65)

 

Abstracts

 

Claudio Gison (Roma Tor Vergata)
Le origini del Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo
nella Napoli del primo Seicento 


Sebbene gli altri conservatorii napoletani siano sorti qualche anno prima, il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, sotto la guida del francescano Marcello Fossataro, poté vantare, sin dalle origini, un insegnamento musicale; fu anzi il primo ad avere un maestro titolare di musica: nell’anno 1606 risulta che il compito di «imparare li figlioli de musica» fu affidato al maestro Giovanni Giacomo De Antiquis. Le produzioni musicali, parte integrante delle funzioni religiose ed espressione delle anime semplici che alla ricerca della carità cristiana stimolavano la pietas dei benefattori, erano presenti sin da principio nell’intenzione del frate fondatore. Egli guardò all’esempio del Litterato di Roma, Leonardo Ceruso, apostolo dell’infanzia abbandonata, che ai fanciulli derelitti insegnava le laude oratoriane. Intenerendo il cuore dei napoletani, il canto della lauda unito a quello delle litanie contribuì, attraverso la benvenuta acquisizione di elemosine nelle borse e nelle cassette, al sostentamento dell’istituto. Queste tracce musicali sono documentate nelle lettere del fondatore agli alti prelati, così come nei libri contabili.

Anche della frottola sacra napoletana, strettamente legata alle processioni sacre che venivano commissionate ai figlioli del Conservatorio, abbiamo notizia dai documenti contabili: e come apprendiamo dalla Santa Visita del cardinal Francesco Boncompagni esse erano presenti nel corredo librario dell’istituto.
La storiografia colloca la nascita della scuola musicale dei Poveri di Gesù nel 1633, ma ho trovato notizie anche più precoci della presenza d’altri maestri. I libri contabili nulla di più ci dicono su questi primi maestri, che a parte il De Antiquis non hanno lasciato tracce nella storia della musica; sappiamo che furono compositori e uomini di fede, formarono i fanciulli all’esercizio della musica e li istruirono nell’àmbito ecclesiastico. La peculiarità del Conservatorio dei Poveri di Gesù stette proprio nell’essere posta sotto giurisdizione ecclesiastica, il che, se da un lato contribuì a differenziarlo dagli altri conservatorii, dall’altro ne accelerò il declino.