Émile Jaques-Dalcroze, Il ritmo, la musica e l’educazione, a cura di Louisa Di Segni-Jaffé, trad. dal francese di A. Loiacono Husain, introduzione di Louisa Di Segni-Jaffé, scritto introduttivo di C. Delfrati, Torino, EDT, 2008, 182 pp.

Il ritmo, la musica e l’educazione è la raccolta di tredici scritti sull’educazione musicale del compositore e didatta ginevrino Émile Jaques-Dalcroze (1865-1950), riuniti dallo stesso autore nel 1919. Egli fu il primo, più d’un secolo fa, a concepire il legame musica/movimento come esperienza finalizzata alla comprensione del linguaggio musicale. Il corpo, dunque, come tramite privilegiato per avvicinare e far propri aspetti della musica come i parametri del suono, la pulsazione ritmica, le pause, gli accenti, il tempo, la battuta, il fraseggio, la forma.

L’opera apparve tradotta in Italia in una prima versione nel 1925 (Milano, Hoepli). Nel 1986 fu nuovamente pubblicata dalla ERI Edizioni RAI di Torino nella traduzione di Ava Loiacono Husain con un’introduzione di Louisa Di Segni-Jaffé. La nuova edizione è a firma della medesima traduttrice ed è preceduta da una nuova introduzione di Di Segni-Jaffé e da uno scritto di Carlo Delfrati.

Il volume è una lettura fondamentale per i docenti di educazione musicale. Esso non è un manualetto di pronto uso. Crea invece basi pedagogiche e metodologiche imprescindibili per il docente che intenda impostare un percorso didattico incentrato sul legame ascolto musicale/movimento e che, nell’attuale condizione editoriale sull’argomento, rischia spesso di finire nella rete dello spontaneismo e della banalità.

Tra i capitoli del volume, tutti utilissimi anche quando segnati dal tempo, spicca il quinto: La ritmica, il solfeggio e l’improvvisazione (1914). Esso illustra per sommi capi le tappe della metodologia dalcroziana, articolata in tre livelli progressivi: la ritmica, il solfeggio e l’improvvisazione pianistica. Il livello elementare (ritmica) si basa sul connubio mente-corpo. Esso mira ad abituare i bambini ad una rapida reazione a sollecitazioni sonore, e crea così i presupposti per un ascolto riflessivo, mediato dall’uso consapevole della corporeità. Il livello intermedio (solfeggio) crea il collegamento tra gli esercizi di ritmica e l’impiego della voce: esso sviluppa ulteriormente ed affina le funzioni auditive, le facoltà analitiche, il senso armonico-tonale. L’improvvisazione pianistica segna il punto di arrivo, e rappresenta la sintesi delle nozioni di ritmica e solfeggio applicate allo studio del pianoforte: l’allievo applica l’insieme delle conoscenze assimilate nel corso delle fasi precedenti per attività di creazione musicale estemporanea, consapevole, mirata ad ottenere un preciso ed intenzionale risultato sonoro e comunicativo. Secondo Jaques¬-Dalcroze, “lo studio dell’improvvisazione al pianoforte combina le nozioni di ritmica e di solfeggio in vista della loro esteriorizzazione musicale attraverso il tocco; risveglia il senso tattilo-motorio e insegna agli allievi a interpretare al pianoforte il pensiero musicale di natura melodica, armonica e ritmica” (p. 56 del volume recensito).

L’uso di palline, elastici e altri materiali ritenuti idonei a sottolineare elementi ritmici o fraseologici d’un brano musicale rappresenta un ulteriore segno distintivo della metodologia Jaques-Dalcroze. L’impiego didattico di tali materiali non costituisce tuttavia un banale pretesto per realizzazioni sonore o coreografiche collettive, né un espediente di semplice sincronizzazione gesto/musica. Mira anzi a instaurare e rafforzare il sincronismo mente/corpo, a formare il “senso muscolare” (quello che secondo Jaques-Dalcroze ci permette di comprendere la musica attraverso il corpo), in ultima istanza consolidare la “coscienza musicale” sulla base della percezione. Anche da questo punto di vista, la lettura di questo volume è uno strumento di chiarezza, un antidoto a certe proposte scolastiche cui capita d’assistere, nelle quali i bambini si dimenano agitando oggetti e senza prestare minima attenzione alla musica che scorre sotto le loro orecchie.

Chiara Sintoni