in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventesimo Incontro 
dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali

sabato 21 maggio 2016, ore 10,15—13 e 14,45—17,30
Laboratori delle Arti
Bologna, piazzetta P. P. Pasolini 5b (via Azzo Gardino 65)

 

Abstracts

 

Mauro Masiero (Venezia)
La produzione liederistica di Heinrich Albert

 

Il mio lavoro di ricerca ha per oggetto le otto raccolte di Arien oder Melodeyen di Heinrich Albert (1604-1651) pubblicate a Königsberg tra il 1638 e il 1652. Si tratta di alcune tra le primissime testimonianze di Lieder a voce sola accompagnata dal basso continuo. Albert, nato in una cittadina della Turingia, non ricevette un’educazione musicale formale, ma studiò per un breve periodo con Heinrich Schütz, suo cugino. Dopo un viaggio in Polonia con una legazione diplomatica olandese, si stabilì a Königsberg e studiò con Johann Stobæus, sino a prenderne il posto di organista titolare nel duomo cittadino dal 1630. Nel giardino della sua abitazione nella capitale della Prussia orientale si riuniva il circolo di poeti denominato Musicalische Kürbishütte, letteralmente “capanna musicale adorna di zucche”. Tra gli esponenti più illustri vi figuravano Robert Roberthin e Simon Dach, titolare quest’ultimo della cattedra di Poesia nell’università regiomontana e autore della maggior parte dei testi musicati da Albert.
Di Albert ci giungono 191 Lieder, la maggior parte monofonici; molti di essi, nelle ristampe che si susseguirono, furono rielaborati per più voci. Si tratta perlopiù di Gesellschaftslieder, canti di società ad opera di esponenti del ceto medio-alto borghese, intellettuale e impiegatizio di Königsberg, città che visse in una condizione di pace e prosperità grazie alla posizione decentrata, che la situava al di fuori dai massacri della Guerra dei Trent’anni. I Lieder sono scritti in una notazione ibrida tra mensurale e moderna, che risente del passaggio in atto dalla mensuralità alla battuta accentuativa. Anche la condotta armonica, pur essendo ancorata al linguaggio modale, mostra una chiara tendenza verso la funzionalità armonico-tonale. Paragonato da Hermann Kretzschmar a Giulio Caccini, Albert è tra i primi esponenti del nuovo stile italiano in terra tedesca.