Paola Ciarlantini (Bari)
Carriera del soprano bolognese Marianna Brighenti, corrispondente di Paolina Leopardi

Marianna Brighenti, figlia primogenita di Pietro e di Maria Galvani, nasce a Massa Finalese (Modena) l’8 ottobre 1808. Insieme alla sorella minore Anna si dedica al canto sotto la guida del padre, allievo del celebre tenore Matteo Babini (Bologna 1754-ivi 1816), e socio ordinario nella classe dei cantanti dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Pietro Brighenti, avvocato e tenore, fu l’amico bolognese di Giacomo Leopardi. Ciò portò la figlia Marianna ad intessere una corrispondenza epistolare con Paolina Leopardi, sorella del poeta, durata dal 1829 al 1865, e rimasta segreta ai genitori di Paolina finché furono in vita.
La sottoscritta ha iniziato lo studio della carriera di questa artista (mai tentato in precedenza), proprio collaborando a un volume uscito presso l’editore Livi di Fermo nel 2012, a cura di padre Floriano Grimaldi, che ha riunito per la prima volta tutte le lettere del citato epistolario (di cui oltre 50 inedite); la carriera e il profilo biografico di Marianna Brighenti si sono rivelati però così interessanti, da meritare un ulteriore approfondimento in àmbito scientifico.
La cantante debutta come Semiramide nell’opera omonima di Rossini al Teatro privato di Emile Loup, a Bologna, il 15 maggio 1829, destando ammirazione. Il fatto che la formazione della Brighenti fosse indirettamente legata a Babini va sottolineato: si trattava di colui che aveva rivoluzionato, a fine Settecento, il modo di cantare tenorile, privilegiando lo stile declamatorio e la gestualità, in direzione di una più profonda sostanza drammatica dei personaggi. La cantante nell’autunno 1831 si esibisce nelle Marche, più che mai vicina a Paolina Leopardi: è Imogene nel Pirata di Bellini al Teatro dell’Aquila di Fermo, alle Muse di Ancona e ad Ascoli. Purtroppo Paolina, per veto familiare, non può andare ad ascoltare la sua segreta corrispondente epistolare. Le due donne s’incontreranno una sola volta nella loro vita, nel 1864 a Modena, ormai anziane e sole.
La carriera artistica di Marianna decolla in breve tempo: dopo il 1830-1831, periodo in cui eccelle nella nativa Emilia (Bologna, Ferrara, Ravenna) e nelle vicine Marche, ottiene contratti come primadonna a Pisa, Roma (Teatro Valle, 1832, accanto alla celebre Maria Malibran),  Cremona, Novara, Arezzo (inaugurazione del nuovo teatro, prim. 1833), Livorno (1834), Reggio Emilia, Ravenna, Genova e Vicenza (1835). Poi arriva la consacrazione europea, con la scrittura come primadonna assoluta al Teatro San Carlo di Lisbona e al Teatro Italiano di Madrid (1836-1837), ricompensata da un cachet annuale medio-alto di 20.000 franchi. La carriera viene interrotta  alla fine del 1838, per mai risolti problemi ai bronchi. Diventa istitutrice a casa del Conte Pepoli, poi tenta con la sorella Anna, di condurre una scuola femminile a Modena, dando lezioni di italiano e di canto, ma l’impresa non ha fortuna. Ormai in miseria, muore a Modena il 31 gennaio 1883.
I ruoli in cui si è distinta come cantante fanno inquadrare la tipologia della sua voce nella categoria del cosiddetto soprano drammatico d’agilità (cui appartennero anche la Malibran e la Pasta): si distinse in particolare come Semiramide, Norma, Beatrice di Tenda (Pavia 1838).
Sua sorella minore Anna non volle dedicarsi alla carriera teatrale nonostante una promettente prima apparizione pubblica, avvenuta il 5 giugno 1831 al Teatro Comunitativo di Ravenna, nell’ambito della serata beneficiata della sorella. Muore a Modena l’11 aprile 1881.