Diciottesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 21-23 novembre 2014

 

Abstracts

Angelina Živova (Berlino)
La musica per il cinema di animazione sovietico, nicchia per i compositori ‘in disgrazia’: Moisej Weinberg

Nell’Unione Sovietica la musica per il cinema non era sottoposta al controllo dell’Associazione dei compositori sovietici – l’ente che sovrintendeva il rispetto della linea imposta dal Partito nell’ambito della cultura musicale, di fatto un organo di censura – e per questa ragione i compositori ‘in disgrazia’ potevano trovarvi rifugio nell’àmbito della musica applicata. Per molti compositori sotto il regime sovietico non era infatti possibile guadagnarsi da vivere con la musica accademica, tanto più se si trattava di musica di carattere sperimentale. Compositori come Alfred Schnittke e Sof’ja Gubajdulina, che rappresentano la corrente d’avanguardia nella musica sovietica degli anni sessanta-settanta, usavano lo spazio della musica per cartoni animati come laboratorio per ricerche e sperimentazioni.

Tra questi compositori figura il grande compositore sovietico, e più tardi russo, Moisej Weinberg (1919–1996). La tematica fondamentale e la missione della produzione di Weinberg sono la denuncia degli orrori dell’olocausto e della guerra, e il pianto per le migliaia di vittime innocenti delle perversioni della politica nel XX secolo.

La musica di Weinberg, cui è dedicato il mio contributo, è guardata oggi con interesse sempre crescente, al punto che è possibile parlare di vera e propria riabilitazione.

Tuttavia, la sua musica per il cinema di animazione resta un aspetto che deve ancora essere riportato alla luce da parte dei musicologi. Grazie alla possibilità di studiare fonti originali provenienti dall’archivio dell’Orchestra Sinfonica Cinematografica Statale Russia (Mosca), propongo una dettagliata analisi musicale della colonna sonora composta da Weinberg per il film di animazione Le vacanze di Bonifacio (1965) e per le tre storie su Winnie Pooh (1969, 1971, 1972) applicando a questi testi metodi e criteri propri dell’analisi della musica strumentale ‘pura’. I risultati dell’analisi musicale confermano che, pur dovendo lavorare nell’ambito della musica ‘applicata’, il compositore rimaneva fedele alla propria tecnica di scrittura, al proprio linguaggio musicale dimostrando come il concetto di musica applicata non si identifica con quello di musica ‘minore’.