Ventesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 18-20 novembre 2016

 

Abstracts

Anna Scalfaro (Bologna)
La divulgazione musicale in RAI TV dagli anni Sessanta ai Novanta

La relazione intende documentare i modi in cui il sapere musicale è stato divulgato dalla RAI TV, mediante l’approfondimento di alcuni spezzoni tratti da quattro serie televisive, andate in onda tra gli anni Sessanta e i Novanta: Specchio sonoro (1964, RAI due), Sapere (1967-1971, RAI uno), Tutto è musica (1980-81, RAI tre) e L’amore è un dardo (1994, RAI tre). 

Nei primi trent’anni di attività (il servizio televisivo viene inaugurato il 3 gennaio 1954), la divulgazione in RAI TV della musica d’arte si esplica, oltre che con la messa in onda di eventi operistici e sinfonici, anche con l’ideazione e realizzazione di programmi pedagogico-educativi. Sul secondo canale, in particolare, la RAI produce alcuni programmi sulla musica d’arte affidati a importanti musicologi: è il caso di Specchio sonoro, in cui Roman Vlad illustra vita e opere di grandi compositori del Novecento (Bartók, Stravinskij, Prokof’ev, Schönberg, Berg e Webern), inquadrandoli nel contesto storico-culturale e illustrandone lo stile mediante esemplificazioni al pianoforte. La striscia quotidiana Sapere, trasmessa per ben cinque cicli annuali, è invece un caposaldo della divulgazione scientifica prodotto dal programma nazionale (RAI uno). Di stampo dichiaratamente didattico-educativo, le puntate di Sapere spaziano in qualsiasi campo, da quello umanistico a quello scientifico (nella relazione sono state prese in considerazione solo le puntate dedicate ai temi musicali). Nei tredici appuntamenti di Tutto è musica, il compositore Vittorio Gelmetti tenta di affrontare il ‘fenomeno musica’ sotto svariati punti di vista, evitando distinzioni qualitative di generi, epoche e civiltà. In questo programma si nota, più che in altri, l’influenza della concezione pedagogico-didattica di orientamento semiotico teorizzata da Gino Stefani fra gli anni Settanta e Ottanta. A partire da quest’ultimo decennio, nelle trasmissioni con intenti divulgativi si tende a impiegare un linguaggio sempre meno specifico e a prediligere i legami tra la musica e le altre dimensioni della vita: in L’amore è un dardo, lo scrittore Alessandro Baricco illustra la trama di un’opera lirica, arricchendo il discorso mediante divagazioni e libere associazioni con temi tratti dalla vita quotidiana. 

Gli esempi tratti dai programmi selezionati sono stati analizzati nella duplice prospettiva musicologica e pedagogico-didattica. Ho dedicato particolare attenzione a: (a) tipologia dei contenuti; (b) modalità di trasmissione degli stessi; (c) grado di approfondimento degli argomenti trattati. La relazione ha voluto dunque offrire un’analisi dei programmi intesi quali “testi”, da leggere e interpretare in un’ottica non solo sociologica, ma anche storico-musicologica e storico-pedagogica. Parallelamente sono state proposte alcune ipotesi riguardanti le ragioni politiche, sociali e culturali che hanno determinato il profilo di una curva discendente nella divulgazione della cultura musicale in TV.