in collaborazione col
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna 

Diciottesimo Incontro
dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali

sabato 7 giugno 2014, ore 1015—13 e 1445—1745
Laboratori delle Arti
Bologna, piazzetta P. P. Pasolini 5b (via Azzo Gardino 65)

 

Abstracts

Davide Stefani (Milano)
«Lo esige il decoro del teatro»: l’ispettore d’orchestra della Scala nella prima metà dell’Ottocento

La documentazione ottocentesca del Teatro alla Scala, sparpagliata tra diversi archivi milanesi, permette di ricostruirne quasi giorno per giorno la gestione amministrativa e l’organizzazione interna. Il nucleo più significativo è rappresentato dal fondo Spettacoli pubblici conservato nell’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana di Milano, solo di recente fatto oggetto d’indagine, sia per l’amministrazione del teatro sia per l’organizzazione orchestrale: sono oltre cento cartelle di testimonianze, distribuite in maniera discontinua tra la fine del secolo XVIII e gli anni ’20 del XIX, e invece più esaurienti, con faldoni anno per anno, dalla Restaurazione all’Unità. È così possibile, ad esempio, conoscere gli organici, le forme di reclutamento e assunzione dei musicisti, la disposizione dell’orchestra, le norme che regolavano i rapporti tra orchestra, governo e impresa, le differenti mansioni tra primo violino, maestro al cembalo e direttore d’orchestra e via dicendo.
Un ruolo scomodo spettava all’ispettore d’orchestra, che dipendeva direttamente dalla direzione teatrale: era incaricato di vegliare sulla condotta degli orchestrali e di redigere rapporti quotidiani riportando gli abusi e le negligenze dei suonatori. Lo studio dei materiali relativi a questa figura mira da una parte a descriverne nel dettaglio le mansioni, anche attraverso le vicende biografico-professionali dei diversi personaggi che tennero la carica, dall’altra a restituire lo stato dell’orchestra scaligera, in un periodo di cruciali riforme, trasformazioni e innovazioni.