Ventiduesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 23-25 novembre 2018

 

Abstracts

Federica Nardacci (Londra)
Un “Concerto inglese” a Bologna: rapporti tra Italia e Inghilterra a fine Ottocento

Alcune lettere di Albert Visetti (1846-1928) a Giuseppe Martucci, datate intorno al 1894, offrono l’opportunità di scoprire le ragioni della prima connessione storica tra due illustri istituzioni musicali alla fine del secolo XIX: il Royal College of Music di Londra, al tempo diretto da Sir Hubert Parry (1848-1918), e il Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna, diretto da Giuseppe Martucci.

I suddetti documenti epistolari – conservati nella collezione speciale della Biblioteca del Royal College of Music – riportano l’attenzione sull’importante movimento di rinascita strumentale in Italia nella seconda metà dell’Ottocento, come pure sul tentativo, da parte di molti paesi europei, di stabilire o consolidare una propria identità nazionale e promuoverla.

Albert Visetti – musicista di origine dalmata, formatosi in Italia presso il Conservatorio Musicale di Milano e al tempo docente di canto presso il Conservatorio Reale londinese – nel tentativo di promuovere la musica inglese in Italia, si rivolge a Martucci, da lui considerato «Maestro illuminato», «unico in grado di immedesimarsi collo spirito inglese», e il solo che potesse «riuscire a sviscerare le peculiarità nazionali ed estetiche».

Come immediata conseguenza di questa corrispondenza vi è il primo contatto di Martucci con il compositore inglese Hubert Parry e successivamente l’accordo per uno scambio musicale tra le due nazioni.

Martucci accetta dunque la proposta di Visetti di eseguire a Bologna musiche di compositori inglesi, e a sua volta viene invitato da Parry a Londra per eseguire una delle sue opere sinfoniche.

Nel marzo del 1898 l’orchestra del Royal College of Music, diretta da C. Villiers Stanford (1852-1924), esegue la Sinfonia n. 1 in re minore op. 75 di Martucci, accolta con entusiasmo dalla critica inglese e dal circolo dei musicisti raccolti intorno a Parry.

Nell’aprile dello stesso anno si tiene a Bologna, presso il Teatro Comunale, un “Concerto inglese” con musiche di Parry, Stanford, Sir Frederic Hymen Cowen (1852-1935) e Alexander Campbell Mackenzie (1847-1935). Tale concerto è vissuto dall’ambiente musicale bolognese come un evento assolutamente straordinario e giudicato dalla critica come una vera e propria “scoperta” di una insospettabile musicalità inglese.

Per un momento, tanto l’Italia che l’Inghilterra, avevano distolto lo sguardo dalla Germania e dai compositori tedeschi, visti più che mai – specie dagli Inglesi – come punto di riferimento per la cultura musicale, e guardati con ammirazione, devozione e rispetto.