Fare musica in un’orchestra:
una proposta di formazione esperienziale per docenti

Nel campo della pedagogia inclusiva, la formazione dei docenti è considerata un tema cruciale, e la ricerca empirica su di esso è generalmente mirata a un incremento di conoscenza di specifiche strategie didattiche. Lo scopo di questo studio è dunque la descrizione di un corso di formazione esperienziale e riflessivo per docenti di tutte le materie, focalizzato sia sulla conoscenza di pratiche didattiche inclusive sia su atteggiamenti verso l’inclusione, soft skills e collaborazione. Esso è basato sull’ingresso attivo dei docenti in un’orchestra inclusiva, a Metodo Esagramma, dove essi possano sperimentare il coinvolgimento in un contesto di istruzione complessa e differenziata che valorizza la voce di ciascuno. In coerenza con la concettualizzazione dell’apprendimento esperienziale, infatti, l’orchestra – con le due voci, partiture e dinamiche espressive – è stata scelta come contesto di apprendimento significativo a causa del potenziale trasformativo attribuitole in quanto spazio liminale capace di offrire a chi vi partecipa l’occasione di sperimentare nuove identità e modalità di interazione. In aggiunta, il Metodo Esagramma è specializzato nel coinvolgimento di non esperti in contesti orchestrali (grazie alla rielaborazione delle partiture, all’uso specifico degli strumenti, a una particolare attenzione alle competenze di ciascuno e alle modalità dell’improvvisazione strutturata), e tale specializzazione rende l’esperienza dell’orchestra ancor più vicina alle strategie dell’educazione inclusiva. La ricerca è costruita come ‘caso studio’ singolo: un gruppo di sette docenti della scuola secondaria di primo grado, che lavorano insieme nello stesso istituto comprensivo, partecipa a un programma di nove incontri, comprendenti una sessione musicale in orchestra e una sessione di approfondimento sui temi della riflessività, osservazione, istruzione differenziata, cooperazione e problem-based learning. La raccolta dati prevede il ricorso a metodologie miste, con interviste ai partecipanti e ai loro studenti, un’osservazione qualitativa delle azioni svolte in classe, e questionari quantitativi su atteggiamenti verso l’inclusione e soft skills svolti prima e dopo il corso; l’osservazione qualitativa svolta dall’équipe in itinere; infine, un focus group finale con i partecipanti. Nella relazione verranno presentati alcuni dati preliminari su questo studio in corso. Sulla base della letteratura ci si attende una modifica degli atteggiamenti verso l’inclusione e nell’uso di strategie didattiche inclusive, oltre che lo sviluppo di competenze riflessive e collaborative più raffinate.