Francesco Cesari (Venezia)
Antonella D’Ovidio (Firenze)
La musica nei quotidiani veneti, toscani e sardi dell’Ottocento

Negli ultimi anni le banche-dati di articoli e notizie di argomento musicale apparsi su periodici e riviste sono diventate una risorsa fondamentale per la ricerca storica sulla musica, ma anche per un suo inquadramento nel tessuto sociale, economico e culturale del periodo cui si riferiscono.
Mancava fino ad oggi una ricerca in tal senso focalizzata però specificamente sui quotidiani dell’Ottocento. Da due anni un progetto interateneo (Venezia Ca’ Foscari, Firenze, Cagliari), finanziato dal PRIN 2009, sta realizzando la schedatura online degli articoli musicali ospitati nei quotidiani pubblicati in Veneto, Toscana e Sardegna.
Il vaglio di queste fonti consente di studiare la nascita e gli sviluppi ottocenteschi della critica musicale in Italia, l’evoluzione del gusto, delle idee e del linguaggio utilizzato, nonché il parallelo sviluppo della qualificazione professionale della stampa specialistica in periodici tradizionalmente indirizzati a un pubblico vasto, quali sono appunto i quotidiani locali.
Nella Venezia preunitaria, la critica musicale si identifica principalmente con la penna di Tommaso Locatelli: prima critico, poi compilatore, editore e proprietario della «Gazzetta privilegiata di Venezia» (più tardi «Gazzetta di Venezia»). Le tante critiche e cronache musicali tratte da quotidiani di tutta Europa, pubblicate in appendici sempre più estese, fanno inoltre della principale testata giornalistica veneziana un importante veicolo d’importazione di informazioni musicali e di vedute critiche d’oltralpe.
A Firenze, la comparsa di una critica musicale d’autore mette in risalto la complessità del rapporto tra musica e Risorgimento italiano, in un periodo che vede la città (capitale del Regno dal 1865 al 1870) svolgere un ruolo chiave nella costruzione del tessuto connettivo culturale fra gli ex stati; in tale contesto spicca l’attività critica di Carlo Collodi sulle pagine della «Nazione» (1859-1862). Gli anni 1814-1820 della «Gazzetta di Firenze» consentono invece la ricostruzione della produzione e del consumo di attività musicali in città di provincia (Pistoia, Lucca, Pisa, Siena), con particolare riferimento alla diffusione capillare dell’opera rossiniana.
Diversa la realtà dell’«Indicatore sardo», (1832-1852) e della «Gazzetta popolare» (1850-1869), due giornali cagliaritani politicamente schierati su opposti fronti, dai quali emergono soprattutto le peculiarità relative alla vita musicale di corte e cittadina, con particolare attenzione all’attività dei corpi bandistici. Ampio spazio è riservato anche al Teatro Civico di Cagliari – teatro di provincia, la cui programmazione appare tuttavia ben inserita nel cicuito nazionale – con un occhio di particolare riguardo alle dinamiche impresariali.
Analoghi spunti storici-antropologici, nella prospettiva di un’indagine ad ampio respiro sul paesaggio sonoro e sul concreto far musica, si trovano anche nella «Gazzetta di Treviso», testata che vede la luce nell’ottobre 1866, in concomitanza con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia.