Diciottesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 21-23 novembre 2014

 

Abstracts

Gabriele Uggias (Bologna)
Tra musica e astronomia: l’armonia del mondo di Keplero

Perché uno scienziato come Johannes Kepler (1571-1630) si occupa di musica all’interno di un’opera astronomica, fondamentale per gli inizi della scienza moderna, quale è l’Harmonice mundi (1619)? In che modo quest’opera contribuisce al rapporto millenario tra musica e astronomia?

Fin dall’antichità greca l’arte dei suoni è concepita come scienza. Come scienza delle proporzioni numeriche, non solo tra i suoni ma anche tra ogni aspetto della realtà, la musica definisce i rapporti armonici tra ciò che concerne l’uomo, il mondo sensibile, e ciò che sta oltre il cielo, perfetto e immutabile. Il compito di un teorico è allora quello di stabilire un rapporto tra i fenomeni e l’ordine del mondo; e il musicologo è quindi, da Tolemeo e Boezio fino a Zarlino, colui che si occupa non soltanto dei sistemi musicali, ma anche di come collegarli ai sistemi celesti.

Alla fine del Cinquecento questo concetto di armonia entra in crisi. Per la prima volta si affaccia con forza l’idea di un mondo infinito, in cui l’uomo fatica a ritrovare il proprio ruolo al suo interno. La musica, per secoli la scienza che collega le discipline matematiche e fisiche che strutturano il rapporto fra l’uomo e il mondo, diventa il banco di prova dello scienziato moderno. La scienza musicale assume dunque un ruolo centrale all’interno del pensiero armonico rinnovato e approfondito da Keplero, e nell’Harmonice mundi è paradigma e presupposto delle altre scienze.

In quest’opera l’astronomo tedesco sviluppa in cinque libri il suo concetto di armonia come legame tra la staticità (l’essere) delle leggi geometriche e il movimento (il divenire) delle proporzioni armoniche. La teoria musicale esposta nel III libro, collocato tra i primi due geometrici e i restanti due naturali, costituisce così il primo riscontro empirico dell’armonia: i movimenti armonici della polifonia, conquista recente dell’uomo rinascimentale, anticipano, ed emulano, l’armonia dei movimenti del mondo (l’astrologia del IV libro) e l’armonia delle orbite ellittiche dei pianeti (l’astronomia dell’ultimo libro), scoperta moderna di Keplero.