Ventesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 18-20 novembre 2016

 

Abstracts

Manuel Farolfi (Bologna)
Boulez incontra Klee: “Structure Ia”, un’opera d’arte “al limite del paese fertile”

Nonostante la diversa natura delle rispettive sostanze segniche (Borio 2004, p. 7), sono molteplici gli esempi di rimandi intertestuali attraverso i quali, per esplicita volontà dei loro autori, sono state sigillate nel corso del ’900 alcune permute di valori estetici tra l’arte musicale e le arti figurative. Tra questi, se si fa riferimento agli anni del dopoguerra, quello che collega l’opera Structure Ia di Pierre Boulez all’acquerello Monumento al limite del paese fertile di Paul Klee costituisce certamente uno dei più celebrati, al punto che risulta piuttosto difficile incontrare un riferimento alla famosa composizione seriale in cui non venga menzionata anche l’opera del pittore. A dispetto di questa notorietà, solo in tempi molto recenti è iniziato tuttavia un lavoro sistematico di ricostruzione delle vicende che portarono il compositore francese, nel 1951, a citare sui manoscritti della sua opera il titolo dell’acquerello di Klee (G. Wedekind, Un art peut en cacher un autre. Pierre Boulez beim Betrachten eines Aquarells von Paul Klee, in Intermedialität von Bild und Musik, herausgegeben von E. Oy-Marra, K. Pietschmann, G. Wedekind, M. Zenck, Paderborn, Wilhelm Fink Verlag, 2016; E. Mulder, The Fertile Land. Pierre Boulez Paul Klee. Identifications, Maarn, Stichting Pierre Boulez, 2015). 
Su tale lavoro, nonostante gli indiscutibili progressi compiuti, manca ancora uno studio monografico, che peraltro risulta oggi particolarmente urgente, dopo l’inaspettato ritrovamento, avvenuto nel 2015, del manoscritto autografo ad inchiostro di Structure Ia, le cui tracce si erano perse già nel corso degli anni ’50. Le informazioni rese disponibili da questo ritrovamento sono infatti tali da richiedere la riapertura di un caso che giaceva praticamente abbandonato da decenni. Nel manoscritto ad inchiostro, l’epigrafe che riporta il titolo dell’acquerello di Klee si trova incorniciata nell’ultimo pentagramma della partitura: il motto Monumento al limite del paese fertile è diventato dunque in modo inequivocabile un segno del testo dell’opera musicale, secondo un modello che, come ha suggerito prontamente Robert Piencikowski (conversazione con R. Piencikowski, luglio 2015), rimanda ai Préludes di Claude Debussy. Attraverso la presentazione delle immagini dei due manoscritti autografi di Structure Ia – quello a matita e quello ad inchiostro ritrovato nel 2015 –, e facendo riferimento ad un aggiornato apparato di studi storiografici e critici, ho tentato, con questo contributo, di suggerire una risposta all’interrogativo che riguarda i motivi che spinsero Boulez a quella peculiare citazione, che si mostrerà essere il fulcro di uno straordinario rimando intertestuale, giocato tra pittura, musica e poesia.