in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventitreesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Abstracts

 


MARCELLO MAZZETTI
 (Huddersfield)

Il poeta e la città: echi musicali bresciani nel(l’ignoto) canzoniere di Vincenzo Guidoni

Sebbene la storiografia degli ultimi 30 anni, grazie al contributo fondamentale di Oscar Mischiati, abbia rivalutato progressivamente il ruolo di Brescia nel più ampio panorama dei sistemi produttivi musicali italiani ed europei, ancora rari sono gli studi sulla vitalità del patronage aristocratico cittadino nei domini di Terraferma privi di corte, nonché sugli specifici rapporti fra poesia e musica alla luce non solo degli aspetti filologico-testuali ma anche istituzionali e sociali.
Eppure, in una città retta da un forte patriziato che capillarmente muoveva la complessa macchina amministrativa civica e religiosa, è impossibile pensare che la musica non costituisse un rilevante tassello sociale per l’affermazione del potere di queste famiglie.
Il paper, scaturito da un progetto di ricerca multidisciplinare sull’attività mecenatistica della famiglia Gambara del ramo “patrizio-veneto”, intende analizzare il canzoniere di Vincenzo Guidoni (edito fra 1618 e 1619) che include sonetti, madrigali e canzoni, non solo espressamente destinati alla vestizione musicale, ma anche riportanti dediche, paratesti e allusioni a personaggi, accadimenti e istituzioni che fra Cinque e Seicento contribuirono a rendere Brescia uno dei centri propulsori dell’editoria e della produzione musicale universale.
Fra i contesti e i personaggi principali di questa indagine, ricordiamo: 1) il florido ambiente culturale dei Canonici Regolari di San Salvatore, che a Brescia detenevano il monastero di San Giovanni Evangelista, ove furono attivi, fra gli altri, i compositori Floriano Canale e Giovanni Paolo Caprioli; 2) il rapporto fra il podestà di Brescia Pietro Barbarigo e Lelio Bertani, di cui si può finalmente aggiungere qualche ulteriore informazione biografica circa la sua attività compositiva nella città natale anche dopo il volgere del nuovo secolo; 3) il dedicatario del canzoniere di Guidoni, ossia il conte Francesco Gambara, che fu non solo patron di musicisti e teorici fra Cinque e Seicento orbitanti fra Brescia, Venezia, Bologna e Roma, ma anche dilettante di musica, collezionista di libri e strumenti musicali, nonché responsabile dell’ampliamento di una delle cappelle musicali più prestigiose della città di Terraferma, ossia la chiesa dei gerolamini di Santa Maria delle Grazie, centro fondamentale per la storia della prassi violinistica grazie alla presenza del virtuoso Giovanni Battista Fontana sotto la guida di Pietro Lappi.