in collaborazione col
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna
Ventitreesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»
Abstracts
MARIDA RIZZUTI (Milano)
Topoi operistici fra Broadway e Hollywood negli anni Quaranta
La mia relazione affronta l’uso di topoi operistici nel musical cinematografico; sono particolarmente interessata a identificare e interpretare quegli specifici clichés e legami profondi con il linguaggio dell’opera. Mi sono concentrata sui lavori cinematografici di Kurt Weill degli anni Quaranta; sebbene la sua produzione sia variegata, è possibile individuare alcune peculiarità e tratti ricorrenti. Il primo fra questi, inusuale per il sistema produttivo hollywoodiano, è l’intensa collaborazione con gli arrangiatori nella realizzazione della colonna sonora, che fa sì che le tecniche compositive, i topoi musicali e la funzione stessa della musica si discostino da quelle che regolano le consuete procedure del sistema produttivo cinematografico. A Hollywood Kurt Weill entra in contatto con un nuovo sistema produttivo: ciò ha determinato alcuni cambiamenti nei suoi processi creativi, e di riflesso sulle strutture drammatiche. La diversa natura del linguaggio (lo schermo in luogo del palcoscenico) ha influenzato le strutture drammatiche, spingendole verso una maggiore flessibilità narrativa, sfruttando appieno le caratteristiche e le potenzialità del linguaggio cinematografico. Ho scelto due film come casi esemplari, One Touch of Venus (1948) e Where Do We Go from Here? (1945), perché in essi sono evidenti la riflessione sulle tecniche espressive in rapporto al linguaggio e il dialogo con le tradizioni – dell’opera e del musical – da parte del compositore.Nella relazione indago una fase cruciale della carriera di Kurt Weill (dal 1940 al 1948): attraverso l’analisi e la riflessione sulle sue tecniche espressive (il dialogo con la tradizione europea, i topoi operistici) propongo una riflessione sul genere del musical cinematografico nel sistema produttivo hollywoodiano. Alcuni interrogativi da cui sono partita sono: che cosa intendo quando parlo di topos operistico? In che modo i topoi operistici dialogano con un linguaggio espressivo così consolidato, quale è quello del musical? Quale significato e quale ruolo rivestono? I topoi operistici sono recepiti come elementi estranei al musical, oppure diventano immediatamente clichés? In che modo la tradizione culturale dell’opera è stata rielaborata e rimediata in quella del musical?