Massimo Raffa  (Cosenza)
Musica per l’anima, musica dell’anima: sul pensiero musicale di Teofrasto

Successore di Aristotele a capo del Liceo e filosofo dai molti interessi, Teofrasto di Ereso (IV-III sec. a.C.) è anche uno dei musicologi più acuti della sua epoca, sebbene la sua opera abbia subìto gli infortuni della tradizione manoscritta assai più di quella, peraltro mutila anch’essa, del suo contemporaneo, collega e forse rivale Aristosseno di Taranto. La relazione intende mettere in luce i punti di maggior interesse e modernità del suo pensiero musicale muovendo dal concetto teofrasteo di musica come prodotto della psychē, che pone il nostro filosofo su una linea molto diversa, fors’anche potenzialmente opposta, rispetto alla teoria platonica e in parte aristotelica dell’êthos musicale. Si cercherà di mostrare come da questo presupposto discendano conseguenze importanti riguardo all’interpretazione del pitagorismo e del suo legame con la riflessione platonica sulla musica, e derivi inoltre una originalissima concezione dei suoni, dei loro caratteri costitutivi e della effettiva possibilità di comprenderli entro una rappresentazione matematica e quantitativa della realtà.