Diciottesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 21-23 novembre 2014

 

Abstracts

Milada Jonášová (Praga)
L’“Estro poetico-armonico” di Benedetto Marcello a Praga nel 1729

La relazione presenta due applicazioni sconosciute di quest’opera a Praga. La prima era positiva e se ne rese benemerito Antonio Denzio (1689-dopo 1763), l’impresario d’opera veneziano, che dal 1724 con la sua compagnia fu attivo a Praga. Vi svolse l’attività non solo di impresario e tenore, ma anche come librettista, che inserì alcune parti della citata opera di Marcello (8 vol., Venezia 1724-1726) in un proprio pasticcio. Si può presupporre che lui personalmente la aveva portata da Venezia, dove si recò in primavera del 1729 in vista del procedimento di divisione ereditaria da parte di sua madre. Il modo dell’inserimento fu del tutto originale e dimostra il suo speciale superamento del limite nelle produzioni teatrali del tempo. Ma la stampa della composizione di Marcello  comunque a Praga fu a disposizione forse anche di altre fonti, che conferma anche la scoperta di una parte del testo di un salmo dalla stampa dell’ Estro poetico-armonico nella collezione musicale della Catedrale di San Vito a Praga. In questo caso però si trattava di un modo disprezzante dell’uso della detta stampa veneziana negli anni Cinquanta del 18 secolo. Josef Sehling (1710-1756), il compositore praghese e violinista della Catedrale di San Vito, non usava più questa stampa come composizione musicale, ma come sopraccoperta per le musiche più recenti