Matteo Segafreddo

La Commissione nasce con lo scopo di incentivare la ricerca scientifica sui processi creativi sonori e della composizione rispetto all’àmbito formativo e perciò alle riforme in atto nei vari ordinamenti scolastici, nei Conservatorii e nelle Università. Le finalità sono:

(a) ridisegnare in chiave scientifico-pedagogica una moderna didattica dei processi creativi sonori e della composizione musicale, per formare le nuove generazioni attraverso la musica, all’insegna di competenze linguistiche, comunicative, critiche ed estetiche in un contesto di identità individuale e di cittadinanza;
(b) riflettere su questa didattica nei diversi contesti formativi, scolastici e accademici, ma anche nell’ottica del lifelong learning e, per i compositori professionisti, della crescita professionale ed artistica.

La denominazione di questa Commissione pone l’attenzione sui processi creativi, invece che sui prodotti artistici, perché l’assetto didattico e scientifico è fondato su teorie di impianto cognitivo.

I componenti della Commissione esprimono professionalità eterogenee. Essi sono docenti di Composizione, pedagogisti della musica, compositori e musicologi. Tale compagine offre alla ricerca scientifica la possibilità di riflettere ad ampio raggio; al contempo consente di intersecare le prospettive disciplinari necessarie per fondare su basi epistemologiche rigorose la didattica dei processi creativi sonori e della composizione.

Le recenti ricerche nel campo della psicopedagogia della musica evidenziano una maggiore attenzione al pensiero creativo attraverso le pratiche didattiche dell’improvvisazione e della composizione, supportate dall’attuale normativa ministeriale, anche se presente ancora in modo frammentario. Un confronto fra improvvisazione e composizione sul piano didattico-operativo può essere sintetizzato come segue.

L’improvvisazione è efficace dal punto di vista didattico se forma il pensiero creativo attraverso una progettualità articolata in un preciso piano di regole. Tale piano circoscrive un percorso di intervento predefinito. Ad esempio: nell’insegnare a comporre secondo stili storici o moderni e contemporanei, si renderanno consapevoli le scelte compositive attraverso la focalizzazione dei processi cognitivi attivati.

La composizione, invece, nel porre al centro dell’azione artistica la progettualità dell’intera opera, in sede educativa necessita di un piano estetico preciso e puntuale. Tale piano riguarda la scelta e l’uso dei materiali linguistici, la trascrizione delle strutture d’impianto formale e le eventuali modifiche nel corso della stesura dell’opera, la revisione finale dell’oggetto artistico nella sua complessità e globalità. Tutto questo attraverso un articolato percorso che contempli le esperienze vissute in sede artistica, la sollecitazione dei processi cognitivi e metacognitivi che determinano la consapevolezza delle scelte attuate, alla base dell’autonomia di pensiero.

In sede pedagogico-didattica, lo studio dei processi offre la possibilità di elaborare di conseguenza attività didattiche con obiettivi funzionali e specifici. Le metodologie didattiche impostate sulla conoscenza scientifica dei processi cognitivi sono di grande utilità anche per i futuri compositori professionisti.

Nell’àmbito relativo alla ricerca scientifica e alle proposte di applicazione didattica, seguono in questa sede, nell’ordine, gli interventi dei professori Raffaele Pozzi, Paolo Cecchi, Giorgio Pagannone, Antonio Giacometti.