in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti
Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventitreesimo Incontro 
dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali

sabato 25 maggio 2019, ore 10,45-13,15 e 14,45-17,30

Palazzo Marescotti Brazzetti, Salone Marescotti  
Bologna, via Barberia 4 

Abstracts

Sara Maria Fantini (Siena)
La Siciliana trecentesca: problemi e proposte tra edizione e performance

L’intervento muove dall’analisi linguistica e notazionale di alcune ballate siciliane trecentesche, tràdite dal cosiddetto manoscritto Reina (Paris, BNF, n.a.frç. 6771), di cui il mio progetto di ricerca prevede l’edizione.

Le Siciliane medievali sono perlopiù canti per voce di donna, nei quali si lamenta la lontananza dell’amato o, più in generale, una condizione di sofferenza, sottolineata dalla ripetizione di alcuni segmenti sillabici del testo nell’intonazione. Tra le sillogi musicali compilate nella prima metà del Quattrocento, il codice Reina offre il campione più rilevante e organico di brani classificabili entro il genere della Siciliana: le notevoli affinità strutturali (forma ballata, organico a due voci, tecnica contrappuntistica arcaizzante) corrispondono a una palese omogeneità di stile e contenuto nei testi poetici, caratterizzati da una peculiare mescolanza di forme venete e meridionalismi. Il problema filologico – si tratta di rifacimenti di testi antichi oppure di componimenti originali che richiamano modelli e stilemi arcaici? nella prima ipotesi, la ‘traduzione’ rispetto all’ipotetico archetipo meridionale è opera dei copisti o dei poeti stessi? – è complicato, per metà dei brani, dall’assenza di concordanze nei testimoni letterari; un’eccezione degna di nota è costituita dalla ballata Dolze lo mio drudo, strettamente affine, pur nella fondamentale differenza di forma, alla canzone attribuita a Federico II nel manoscritto Vat. lat. 3793.

I contributi di parte musicologica sull’argomento, pur pionieristici e di alta levatura intellettuale, hanno finora puntato a valorizzare l’ipotesi della ‘tradizione orale’ nella musica del Trecento italiano, secondo una linea interpretativa che, per quanto ormai ridimensionata, ha fortemente influenzato l’esecuzione di tale repertorio nei decenni scorsi. Nel corso dell’intervento saranno discussi alcuni problemi affrontati durante il lavoro di edizione.