Diciottesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 21-23 novembre 2014

 

Abstracts

Saverio Lamacchia (Udine-Gorizia)
Rosina quasi Regina: un’aria-pasticcio di Rossini nella “Morte di Semiramide” di Nasolini

La biblioteca del conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli custodisce due fonti contenenti qualche pagina di musica rossiniana sconosciuta alla letteratura musicologica. Si tratta dell’aria con coro, preceduta da un lungo recitativo-arioso, «Qual pallor? qual tema? ardire!» (segnatura A.59.2, ora online su Internet Culturale – Collezioni digitali delle biblioteche italiane) che funge da finale dell’atto I nella Morte di Semiramide; nella biblioteca napoletana si conserva inoltre una partitura completa della medesima opera (segnatura 29.3.24), nella quale la musica dell’aria/finale I della regina babilonese coincide con la precedente. Le fonti attribuiscono in entrambi i casi la musica a Sebastiano Nasolini, la cui Morte di Semiramide fu rappresentata al San Carlo nell’agosto 1815 e poi nel maggio 1817, protagonista assoluta la vera regina del teatro napoletano di quegli anni, Isabella Colbran futura signora Rossini; il quale Rossini fu il vero re del San Carlo dal 1815 al 1822.

La morte di Semiramide fu un dramma molto fortunato negli anni 1790-1810, e nell’intonazione di diversi compositori, tra cui Nasolini (1792 e poi 1798) e Marco Portogallo (1801), versioni che circolarono contemporaneamente e contaminandosi tra loro: un vero “nodo inviluppato”, solo in parte districato da Cesare Questa nella sua Semiramide redenta. Isabella Colbran certamente aveva in repertorio «Qual pallor? qual tema? ardire!» nella versione di Portogallo, come testimonia una copia a lei appartenuta, ora nella biblioteca del conservatorio di Bruxelles (la musica corrisponde a quella dell’autografo di Portogallo, ora online nella Biblioteca nacional digital de Portugal). Tali partiture, insieme a quelle della Morte di Semiramide di Nasolini, tra cui l’autografo nell’Archivio Ricordi, consentono di affermare che le due fonti napoletane citate all’inizio contengono una prima parte con musica di Nasolini, una seconda con musica di Portogallo e una terza con musica di Rossini. Questa terza parte presenta infatti un tema tra i più noti del Pesarese («Ah tu solo, amor, tu sei», cabaletta di Rosina nel duetto con Figaro nel Barbiere di Siviglia, tema tuttavia risalente all’aria di Fannì «Vorrei spiegarvi il giubilo» nella Cambiale di matrimonio, 1810), nonché un motivo del coro d’Introduzione nel Torvaldo e Dorliska. L’ipotesi più probabile è che l’aria-pasticcio, assemblata da Rossini magari con la collaborazione – sicuramente con l’assenso – della Colbran, risalga alle recite del maggio 1817, data successiva alla composizione del Barbiere di Siviglia (febbraio 1816) e Torvaldo e Dorliska (dicembre 1815).