in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventiquattresimo Incontro dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali

Abstracts

 

THEA TIRAMANI  (Pavia-Cremona)
La pratica del Gurbani kirtan nella diaspora Sikh in Italia: repertori antichi e nuove forme di espressività musicale

Nella scena musicale Sikh contemporanea solo pochi musicisti conoscono e trasmettono le forme tradizionali di Gurbani Kirtan, un repertorio che si è affermato in epoca pre-coloniale. La natura orale delle antiche composizioni dei Guru è oggi uno dei temi principali nel dibattito accademico. Questo repertorio rischia oggi di scomparire in seguito a un’omologazione che gli studiosi (Cassio 2019, Singh 2011) attribuiscono al colonialismo e al nazionalismo, oltre che alla creazione di un sistema musicale nazionale che ha appiattito le caratteristiche della musica classica indostana. In aggiunta, l’impiego massiccio delle nuove tecnologie, di internet e dei social media ha permesso al Gurbani Kirtan di superare i propri confini stilistici, compositivi e contestuali (Kaur Khalsa 2014).
I nuovi video caricati su piattaforme online e le performances dal vivo di musicisti Sikh affermati nel panorama internazionale trasmettono e fissano in tutto il mondo nuove forme di kirtan, costituite da composizioni che mantengono intatta la parte testuale ma utilizzano melodie semi-classiche, colonne sonore di film bollywoodiani, fino ad adottare stili che le avvicinano a composizioni rock, folk o assimilabili alla world music, seguendo spesso le logiche del mercato musicale.
Tuttavia, le performances di kirtan continuano a essere considerate vitali, in India e in diaspora, in quanto necessarie allo svolgimento del rito e alla trasmissione di un’identità Sikh tout court. Per questo motivo, grandi sforzi continuano a essere dedicati alla trasmissione didattica di questa musica – ma quale musica?
Basandomi sulle ricerche sul campo svolte presso alcune comunità diasporiche in Italia, dalle quali estrapolerò alcuni esempi audiovisivi, il mio intervento si propone di indagare come l’ampio patrimonio musicale Sikh sia oggi incorporato, conservato e riprodotto in ambito italiano e quali sfide – e mutazioni – questo repertorio stia affrontando per sopravvivere.