Diciassettesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»
Bologna, 22-24 novembre 2013
Abstracts
Poesia musicale ed esercizi spirituali: riscrittura e devozione nell’età barocca
Nel suo libro On the Shore of Nothingness: a Study in cognitive poetics (2003), Reuven Tsur cerca di esplorare le tecniche con cui la poesia religiosa può diventare una imitazione verbale di un’esperienza religiosa, cioè come il poeta, usando parole, possa esprimere l’ineffabile. Tsur stabilisce un rapporto stimolante fra la gesuitica compositio loci (esercizi spirituali) e la poesia spirituale. La compositio loci consiste nell’abbandonare la realtà per un mondo immaginario ispirato dalla vita di Cristo. Da questo processo nasce la possibilità per il credente di esperire misticamente Dio. La poesia spirituale sarebbe in grado di esprimere questa esperienza grazie all’interazione di due «semiosfere» (Iuri Lotman), quella del mondo reale e quella del Vangelo. In questa sede propongo di allargare la riflessione integrando la componente musicale. Prenderò a modo di esempio, la Canzonetta Spirituale sopra alla nanna di Tarquinio Merula in cui la passione di Cristo viene presentata mediante una ninna nanna. Considererò in un secondo tempo la riscrittura letteraria di componimenti musicali, cioè il contrafactum e il travestimento. In ambedue i casi un testo profano è sostituito da un altro, sacro, un processo cioè che rassomiglia alla compositio loci ignaziano. Ma i modi di questa riscrittura sono vari, come vari sono i rapporti fra il testo profano sostituito e quello sacro che lo sostituisce: Aquilino Coppini e Giovenale Ancina offrono due esempi contradittori di riscrittura il cui confronto ci porterà a qualche considerazione sulla diversità della devozione barocca.