Ventiduesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 23-25 novembre 2018

 

Abstracts

Davide Mingozzi (Bologna)
Intorno alla nascita di Alessandro Stradella: nuovi documenti

Nell’agosto del 1866 Gioachino Rossini rispose sconfortato a una lettera di Angelo Catelani, allora impegnato nella stesura del catalogo delle opere di Alessandro Stradella: «È pur cosa dolorosa l’ignorare ove sia nato e morto il nostro collega che ha tanto prodotto ed è sì poco conosciuto». Il dibattito sulle origini del compositore interessò gli eruditi già da metà Settecento. Si formularono varie ipotesi, talune stravaganti, che, se da un lato travisarono la dimensione storica, alimentarono dall’altro l’interesse degli studiosi e del pubblico per Stradella, consolidando il carattere mitico e velato da un alone di mistero che il compositore acquistò durante il secolo XIX. Nel 1962 Remo Giazotto annunciò il ritrovamento dell’atto di battesimo del compositore: Alessandro Stradella sarebbe nato a Roma il primo ottobre 1644 e battezzato il giorno 4 nella parrocchia dei SS. Celso e Giuliano. Negli anni successivi tuttavia studi e scoperte archivistiche misero in dubbio l’attendibilità di alcuni documenti pubblicati da Giazotto. Alla fine del secolo passato Carolyn Gianturco, basandosi sulla presenza nei registri parrocchiali di Nepi di due atti di battesimo relativi a uno Stefano Stradella, concluse che il primo bambino nato nel 1637 era effettivamente Stefano mentre il secondo, nato nel 1639 era Alessandro. L’errore sarebbe da imputarsi al sacerdote che ripeté nel 1639 il nome del piccolo Stradella battezzato la volta precedente. Le motivazioni addotte dalla studiosa e le conclusioni non parvero tuttavia convincenti e si diffuse l’opinione che un’indagine più approfondita fosse quantomeno necessaria.

Nell’intervento ho analizzato e discusso le ipotesi finora formulate sulle origini del compositore. Infine, ho presentato per la prima volta l’autentico atto di nascita di Stradella da me recentemente scoperto. Il documento è stato analizzato e contestualizzato in relazione al periodo storico e alle vicissitudini della famiglia. Tale ritrovamento suggella più di due secoli di dibattiti e fornisce nuovi spunti di riflessione sulla formazione musicale del giovane Alessandro.