Ventiduesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 23-25 novembre 2018

 

Abstracts

 Giacomo Albert (Torino)
“Drammar”: una rappresentazione digitale per la didattica del teatro musicale

Nella relazione abbiamo presentato Drammar e ne abbiamo proposto l’applicazione nell’ambito della didattica del teatro musicale. Drammar è un’ontologia computazionale finalizzata alla codifica del dramma, sviluppata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Multimedialità e l’Audiovisivo (CIRMA) dell’Università di Torino. Negli anni recenti, dopo aver formalizzato l’ontologia, l’équipe di ricerca ha sviluppato un’interfaccia per l’annotazione dei drammi e uno strumento per la visualizzazione delle strutture drammatiche. In questo modo Drammar permette di annotare gli elementi drammatici di un’opera e di rappresentarli in uno schema conciso di scene, azioni e intenzioni. Infine, è stato di recente introdotto anche uno strumento per l’annotazione delle strutture musicali, finalizzato all’applicazione di Drammar nell’ambito dell’analisi e della didattica del teatro musicale.

Nella prima parte della relazione abbiamo presentato i principî fondamentali del programma e ne abbiamo mostrato il funzionamento e la documentazione. Nella seconda parte abbiamo proposto analisi e visualizzazioni dalle Nozze di Figaro di Mozart e dal Barbiere di Siviglia di Rossini, in maniera tale da confrontare le rappresentazioni ottenute mediante l’applicazione di Drammar con le analisi sviluppate dall’ampia bibliografia di entrambe le opere (in particolar modo, ma non in maniera esclusiva, con quelle elaborate da Fabrizio della Seta in Cosa accade nelle “Nozze di Figaro”, II, 7-8? e da Lorenzo Bianconi in Parola, azione, musica: Don Alonso vs Don Bartolo). Due sono gli obiettivi di questa operazione: in primo luogo validare la nostra annotazione attraverso il confronto con analisi autorevoli, e in secondo luogo essere in grado di valutare i pregi e i difetti della nostra formalizzazione. Particolare rilievo avrà in questo senso l’osservazione della natura ricorsiva della nostra nozione di azione drammatica, che consentirà di mettere in corrispondenza diretta l’organizzazione gerarchica delle intenzioni dei personaggi (piani) e delle scene (conflitti) con diverse dimensioni dell’articolazione del discorso musicale.

Nella terza parte della relazione, infine, abbiamo posto l’accento sull’applicazione di Drammar nell’ambito della didattica del teatro musicale: a tal fine non ci interessa il programma in quanto tale, la sua architettura, la sua forma e i risultati che produce, bensì soprattutto l’effetto che il suo uso produce nei percorsi di apprendimento, quali processi cognitivi e metacognitivi solleciti nel fruitore. Si è mostrato in un primo momento come la nostra interfaccia, con la sua struttura rigida, fornisce una griglia concettuale che può aiutare la riflessione dello studente sul dramma, enucleando i principali processi rappresentati e le relazioni tra loro. In questo modo Drammar può guidare il ragionamento del fruitore sugli elementi fondamentali del dramma e condurlo nel processo di sedimentazione e interiorizzazione culturale della conoscenza del dramma musicale. Si sono osservate anche le principali conseguenze della struttura interattiva del programma e dei processi di visualizzazione delle strutture drammatiche.