Ida Zicari (Cosenza)
La Dante Sonata di Liszt: una compiuta realizzazione dell’“intima alleanza” tra musica e poesia 

Il processo compositivo della Dante Sonata di Liszt dura quasi un ventennio. Gli studiosi Sharon Winklhofer, David Trippett, e Adrienne Kaczmarczyk hanno ricostruito la cronologia dell’elaborazione del testo sull’analisi dei manoscritti e delle testimonianze dirette esistenti. Il brano fu concepito inizialmente come Fragment dantesque (1839); poi divenne Paralipomeni alla Divina Commedia (1848-1849); poco dopo, invece, Prolegomeni alla Divina Commedia (1849). Infine, negli anni di Weimar, Liszt, impegnato nella realizzazione della “musica del futuro”, adottò l’ultimo titolo Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata (1849-1853) in coincidenza con i definitivi macroscopici aggiustamenti formali registrati sul manoscritto I 17. Prendendo esplicitamente in prestito il titolo della poesia di Hugo, Après une lecture de Dante (1837), il compositore aveva spostato il riferimento letterario primo da Dante al poeta francese. Molti studiosi hanno indagato le relazioni tra lo spartito lisztiano e il poema dantesco. Solo qualche brevissimo accenno è stato fatto (Sacheverell Sitwell, Winklhofer, Dömling), invece, sul significato sotteso all’ultima, decisiva, titolazione. 

Partendo dall’analisi formale di Ben Arnold e dagli studi storici e semiologici di Alan Walker, Márta Grabócz, Carl Dahlhaus, Louis Kentner, Derek Watson, Wolfgang Dömling, Jean-Pierre Barricelli, il mio studio evidenzia come, con la Dante Sonata, Liszt raggiunga quella sintesi, allora tanto ambita, tra classicismo beethoveniano e spirito romantico attraverso un’intima alleanza della musica con la poesia. Pur avendo apparenza di Fantasia, il brano si struttura su un doppio vettore: la forma sonata e un contenuto letterario simbolizzato. Liszt, cioè, fa entrare nello schema formale della tradizione beethoveniana un contenuto di derivazione poetica. Come è stato rilevato, il vocabolario simbolico relativo al primo motivo e ai due temi principali della Dante Sonata rimanda alla lettura dantesca, e l’organizzazione del brano, in grandi linee, corrisponde alla forma sonata beethoveniana. Il mio lavoro aggiunge un’argomentazione su come, nella Dante Sonata, la struttura, ovvero “la forma dell’espressione”, e il suo processo semantico abbiano il corrispondente poetico in Après une lecture de Dante di Hugo. Attraverso una puntuale analisi comparativa, sono emerse inesplorate corrispondenze formali, strutturali e semantiche tra lo spartito della Dante Sonata e la poesia di Hugo. Il mio studio, pertanto, dimostra come Après une lecture de Dante di Hugo, lungi dall’essere mera fonte d’ispirazione o, tanto meno, programma letterario, sia, invece, determinante nella definizione concettuale e formale dell’ultima versione della Dante Sonata. Durante i primi anni di Weimar, nel dare soluzione alle difficoltà estetiche e tecnico-compositive relative alla forma sonata rinnovata, alla “musica poetica” e alla musica come linguaggio, Liszt corregge lo spartito della Dante Sonata: rende più efficace l’organizzazione in forma sonata e, insieme, istituisce un nesso stretto (formale, strutturale, e semantico) tra la sua musica e il testo di Hugo. L’esito è una realizzazione compiuta del suo ideale di musica strumentale poetica.