«Un compito terribile»:
Roman Vlad e la musica per danza

La strada sul caffè, La dama delle camelie, Masques ostendais, Die Wiederkehr, Ricercare, Variazioni danzate e cantate sul “Gabbiano” di Čechov: questi i sei balletti cui Roman Vlad (1919-2013) collaborò nel ruolo di compositore. Scritte tra gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale e il Sessantotto, queste musiche per danza offrono un interessante oggetto di studio attraverso il quale osservare, da un lato, lo sviluppo di un personale linguaggio dodecafonico nell’orizzonte della Formenlehre tradizionale e, dall’altro, la ricerca di nuovi mezzi espressivi nel panorama teatrale e coreutico coevo. Dato il carattere intrinsecamente poliedrico dello spettacolo ballettistico, Vlad dovette confrontarsi con le istanze dei vari interlocutori di volta in volta coinvolti: l’estetica personalissima elaborata da Aurél Milloss (che, partito da una concezione espressionista, avrebbe poi virato verso una linearità e un astrattismo di ascendenza neoclassica), lo Ausdruckstanz della danzatrice e coreografa Yvonne Georgi, e infine la drammaturgia di Beppe Menegatti, strettamente funzionale alla costruzione di un ruolo protagonistico per Carla Fracci. Da un così complesso e affascinante processo di mediazione nacquero questi balletti che, pur presentandosi come frutto di una stratificazione di differenti volontà d’autore, costituiscono nondimeno un’opera unitaria. Proprio a partire dalla definizione del loro specifico statuto testuale, verranno affrontate le principali questioni metodologiche poste da un’analisi che punti a comprendere le intersezioni tra suono, gesto e scena, così da offrire alcuni spunti di riflessione su una pagina poco nota della produzione del compositore, considerata soprattutto in relazione alle più importanti correnti estetiche che hanno caratterizzato la storia dell’arte coreutica nel secolo scorso.