Ventunesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 17-19 novembre 2016

 

Abstracts

Carmela Bongiovanni (Genova)
Angelo Mariani e la direzione d’orchestra di metà ’800 

Scopo della presente relazione è la ricostruzione storica dell’attività del compositore, violinista e direttore d’orchestra Angelo Mariani come direttore dell’Orchestra Civica di Genova, in particolare attraverso documenti d’archivio e testimonianze letterarie ed epistolari. 

Mariani firma un primo contratto della durata di nove anni come "Primo violino direttore d’orchestra" dell’Orchestra Civica di Genova l’1 luglio 1852, e mantiene questo incarico fino alla morte. Nel 1854 assume la carica di primo violino e direttore d’orchestra anche presso la cappella musicale di S. Ambrogio a Genova, istituzione secolare finanziata dalla famiglia Pallavicini e la cui orchestra era una delle due orchestre di chiesa attive nella città ligure a metà Ottocento. Nell’Archivio Storico del Comune di Genova troviamo una ricca documentazione riguardante la persona di Angelo Mariani e i suoi rapporti con l’Orchestra Civica e l’amministrazione. I documenti permettono di ricostruire lo statuto dell’Orchestra Civica al 1850, anno in cui era attiva presso il nuovo Teatro Carlo Felice di Genova: i regolamenti, l’organizzazione, le audizioni, i musicisti sotto contratto, le forme di reclutamento, la soluzione di problemi, suppliche e varie. Grazie alla documentazione d’archivio è possibile gettare nuova luce su alcuni aspetti della vita sociale e professionale del professore d’orchestra tra la prima e la seconda metà dell’Ottocento: formazione (didattica, letteratura musicale, repertorio artistico di riferimento), contratti con l’orchestra, vicende personali e professionali (come dimissioni, malattie e morte).

In una minuta di lettera datata 30 ottobre 1856 Mariani lamenta che l’orchestra è molto più impegnata rispetto al passato, in quanto l’apertura del Carlo Felice si prolunga praticamente per l’intero anno. Critica inoltre la moda, praticata dai cantanti, di trasporre a prima vista, poiché costringe gli orchestrali a improvvisare a loro volta la trasposizione della parte, con l’inevitabile risultato di errori e imperfezioni; Mariani chiede quindi al riguardo che le trasposizioni vengano fatte per iscritto. Infine segnala la cattiva copiatura della musica per i balli, che costringe gli orchestrali a perdere molto tempo in copiose correzioni delle proprie parti. 

Nel 1861 Mariani, non senza difficoltà, ottiene dall’Amministrazione del Comune di Genova il permesso di potersi recare a Bologna nella stagione di autunno per dirigervi l’orchestra.  

Alle date 16 settembre e 5 ottobre 1866 risalgono alcuni documenti firmati dallo stesso Mariani e dall’Ispettore del Teatro Carlo Felice di Genova che permettono di gettar luce sui tentativi da parte del direttore ravennate di migliorare la compagine genovese: egli sottopone ad attenta disamina i singoli orchestrali, elogiandone alcuni e proponendo, senza mezzi termini, di dimettere i meno capaci.