Diciottesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 21-23 novembre 2014

 

Abstracts

Elisabetta Righini (Forlì)
Musica da camera di G.B. Cirri (1724-1808): una sintesi stilistica e formale preclassica

La relazione verte sulla produzione cameristica di Giovanni Battista Cirri (Forlì, 1.X.1724 – ivi, 11.VI.1808), violoncellista che svolse la propria attività di virtuoso e didatta nei luoghi più rappresentativi del panorama musicale europeo, quali Bologna (allievo e collaboratore di padre Giambattista Martini), Parigi (1763, Concert Spirituel) e Londra (dal 1764 virtuoso da camera del Duca di York, e successivamente Musick Master del Duca di Gloucester). Il corpus delle sue opere consta di una ventina di raccolte a stampa di musica strumentale, edite tra il 1763 e il 1791 da noti stampatori dell’epoca (Welcker, Longman & Broderip, Hummel) e più volte soggette a ristampa, per un totale di oltre trecento composizioni che sono state oggetto di ricognizione, riordino catalografico e analisi accurata da parte di chi scrive, al fine di comporre un quadro quanto più completo ed esaustivo – anche sotto il profilo analitico – dei materiali ad oggi reperibili. La ricostruzione della produzione di Cirri – condotta in gran parte su materiale musicale finora inesplorato – ha accostato alla descrizione catalografica un mosaico di rimandi extramusicali desunti dallo studio del carteggio Cirri-Martini e dei cataloghi editoriali coevi. Accanto ai dettagli che riguardano principi regolativi, dinamiche e vitalità della produzione e recezione musicale in àmbito romano e londinese negli ultimi decenni del sec. XVIII, dal carattere spesso antitetico, l’ampio corollario di notizie ricavate, intrecciato all’analisi musicale delle opere, ha permesso di colmare diverse lacune di datazione, e soprattutto ha offerto spunti utili per definire l’articolazione in senso funzionale della consistente produzione a stampa di Cirri; in tal modo, si sono individuate opere di chiara finalità didattica, raccolte destinate al mercato amatoriale, brani il cui intento sperimentale, catalizzante delle tendenze compositive del momento, si palesa come segno distintivo di un percorso stilistico identitario, che giunge a pieno compimento nelle ultime raccolte del decennio 1770-80, e più precisamente nella produzione quartettistica. L’evoluzione che interessa la scrittura a quattro parti nel secolo XVIII è chiaramente testimoniata in molte opere di Cirri, i cui processi compositivi vertono sull’emancipazione del principio di ripetizione e di imitazione e, più in generale, sulla progressiva affermazione dello sviluppo motivico, che si delinea attraverso fasi evidenti nel periodo 1763-84, soprattutto nei Quartetti per archi. Il complesso delle opere a stampa di Giovanni Battista Cirri costituisce pertanto una preziosa e originale testimonianza del passaggio dalla tradizione sonatistica barocca ai canoni fondativi della scrittura preclassica.