Ventesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 18-20 novembre 2016

 

Abstracts

Federico Lanzellotti (Bologna)
“Das Schloss am Meere” di Richard Strauss: quintessenza del Konzert-Melodram tardo-romantico  

Il melologo tedesco tardo-romantico si configura come ambito d’elezione per un’originale riflessione sul delicato connubio tra poesia e musica. Il mio intervento ─ “as-saggio” di alcuni degli studi che mi hanno condotto alla redazione della tesi di laurea – riguarda il sempiterno confronto Wort und Ton visto attraverso la lente pregiata del Konzert-Melodram e la raffinata poetica pianistica di Richard Strauss. 

L’attenzione è focalizzata su Das Schloss am Meere, secondo dei due melologhi con accompagnamento pianistico concepiti da Strauss per le proprie tournées insieme a Ernst von Possart. Composto nel 1899 e assai meno noto al grande pubblico rispetto al più celebre Enoch Arden, il breve Das Schloss am Meere può essere visto al di là del suo status di Gelegenheitsarbeit e si offre a interessanti considerazioni. Si riscopre così una composizione ricca di valenze pluridimensionali, ma rimasta nel limbo dell’oblio ed ancor oggi trascurata dalla critica. Immergendo in una vivida Klavier Begleitung la fosca ballata del poeta tedesco Ludwig Uhland, Strauss ha creato un modello adamantino di piccolo artigianato, che spicca per la concisione e l’efficacia dei mezzi espressivi e per la fitta trama compositiva, sonora e semantica. 

Della preziosa miniatura straussiana ho proposto una contestualizzazione storico-stilistica, corredata da opportune focalizzazioni filologiche (con particolare riferimento al dibattito sulle fonti), e una riflessione analitica sul testo poetico e sulla coeva figura dell’attore-interprete. Il singolo lavoro è stato poi contestualizzato nell’ambito del Konzert-Melodram romantico tedesco.

Dalla dialettica di ingegnose concordanze e raffinate interrelazioni, emerge la fascinosa poetica di un’ars declamandi ricca di musicalità, nella quale la Parola, pur rifuggendo dal sublimarsi in puro canto, si fonde con la Musica in una trama intima e continua. Tale pregnante interconnessione non può non rivelarsi come strumento interpretativo, indispensabile per l’esaustiva comprensione del ruolo-cardine della declamazione nel ’900, secolo dell’imposizione sempre più sostanziale di una polisemica Sprechen Wort

Nella relazione ho quindi cercato di restituire a Das Schloss am Meere il suo pieno valore intrinseco e manifestarne la valenza quale exemplum di un connubio empatico fra verso poetico e testura pianistica.