Donatella Righini

La Commissione del SagGem Incidenza della cultura musicale nella stampa quotidiana e periodica aveva già da tempo ampliato il proprio campo di indagine anche ad altri media, come ottimamente illustrato dalla Professoressa Marina Mayrhofer in una relazione introduttiva, pubblicata sul sito della nostra Associazione e alla quale rimandiamo per i dettagli. Dopo la pausa di questo ultimo periodo, la Commissione riprende il lavoro, con il coordinamento di chi scrive e con nuovi collaboratori: ha scelto la RAI come punto di ripartenza, ma cercherà poi di spostare maggiormente il focus sul potenziale di ricaduta pedagogico-sociale, quindi formativa, di tutti i media. Lo spunto a riflettere è stato fornito dalla diretta RAI, in prima serata, in occasione del Macbeth di Giuseppe Verdi, che ha aperto la Stagione del Teatro alla Scala di Milano il 7 dicembre 2021. La Prima scaligera è annualmente seguita dalla RAI e presentata da conduttori noti al grande pubblico: nel caso specifico, Bruno Vespa e Milly Carlucci. L’evento è stato seguito da un gran numero di telespettatori, ed è stato anche oggetto di discussioni, commenti, riflessioni per l’aspetto di cronaca mondana, nonché per l’esecuzione e la regia: possiamo dunque affermare che episodi di questo genere possono essere veicolo di formazione del pubblico in ambito musicale classico. Il cambiamento dei tempi, dei gusti, dei costumi e anche dell’istruzione scolastica – da tenere in grande considerazione – fa sì che l’approccio a generi musicali che sono parte della nostra tradizione, del nostro DNA, ma che sono diventati appannaggio di pochi, debbano invece essere divulgati e fatti apprezzare a molti in più modi. I media – il mezzo televisivo, quello radiofonico, la stampa e, ormai da vari anni, le riviste online – possono svolgere un ruolo importante. La Commissione, nel ripartire, si è posta un obiettivo: suscitare alcune riflessioni, che ribaltino l’atteggiamento assunto in tanti anni dai media e soprattutto dai quotidiani: diminuire sempre di più gli articoli dedicati alla musica classica perché “ai lettori non interessano”. Falso. I quotidiani possono e devono contribuire alla formazione del lettore. Oltre a RAI tv e radio, saranno analizzati anche i nuovi canali di informazione, come riviste online e formati ibridi delle testate giornalistiche (sia quotidiani sia periodici), questi ultimi anche alla luce dei cambiamenti che sono previsti per il loro futuro. I quotidiani tradizionali, infatti, oltre ad avere tutti una versione cartacea e una online, stanno cambiando in vista del futuro, perché le previsioni della loro totale trasformazione in soli giornali online non è molto remota. Accanto ai quotidiani sarà analizzata la grande crescita di riviste specializzate nate in formato digitale e che si stanno sempre più affermando per qualità e conseguente riconoscimento dell’Ordine dei Giornalisti.