in collaborazione col
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna 

Diciannovesimo Incontro
dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali

sabato 23 giugno 2015, ore 10,15—13 e 14,45—17,45
Laboratori delle Arti
Bologna, piazzetta P. P. Pasolini 5b (via Azzo Gardino 65)

 

Abstracts


Thomas Persico (Bergamo)
Sonus e cantus: terminologia musicale e prassi esecutiva
nel “Capitulum de vocibus applicatis verbis” e nel “De vulgari eloquentia”

Per lo studio del rapporto testo/musica nelle composizioni d’inizio Trecento è indispensabile far riferimento alla produzione teorica coeva e al vocabolario tecnico utilizzato per indicare talune prassi esecutive convenzionali. La carenza di testimoni notati d’inizio secolo contenenti brani su testi profani è compensata dall’elaborazione di Summae artis rithimici vulgaris dictaminis capaci di offrire abbondanti chiarimenti circa i concetti fondamentali per il rapporto tra testo poetico e testo musicale nella produzione lirica italiana del primo Trecento.

L’adespoto Capitulum de vocibus applicatis verbis e il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri sono testimoni teorici da analizzare con estrema attenzione, soprattutto in vista del concorde discernimento tra sonus e cantus, due dei lessemi tradizionalmente associati all’ars musica. La loro distinzione semantica, fondata essenzialmente sulla presenza e la comprensibilità del testo verbale nell’esecuzione musicale, è evidente non solo nelle fonti musicali, ma anche nel trattato dantesco sull’eloquenza volgare, dove il lessico poetico-musicale suggerisce uno stretto legame tra poesia e musica a livello teorico ed esecutivo. Il De vulgari eloquentia, in particolare, offre non solo indicazioni teoriche, ma contribuisce alla definizione delle prassi esecutive della musica del primo Trecento attraverso l’associazione di ciascun genere lirico a un’intonazione musicale appositamente elaborata, «sive cum soni modulatione, sive non» (DVE II viii, 4).