Le favole in musica, la musica delle favole

Le favole raccontano chi siamo, da dove veniamo, quel che saremo: raccontano le nostre origini, e la mitologia è precisamente la scienza delle origini. Il principio di realtà è abolito nella favola, dove agisce la logica poetica di menti fanciulle che trasformano senza sosta il mondo. Le favole sono il sogno condiviso dell’adulto e del bambino: il sogno di dare insieme un senso alle cose, infondergli un’anima, fingere degli universali fantastici, dei ritratti ideali. Nella favola regna il mutamento. Le forme dell’essere sono trascinate in un fluire senza fine e scopo; entriamo in una spettacolare galleria di forme che scorrono perennemente, gestite dalla mano invisibile dell’immaginazione, una creazione rinnovata nel tempo:

Nihil est toto, quod perstet in orbe. 

Cuncta fluunt, omnisque vagans formatur imago.

(Ovidio, Metamorfosi, XV, vv. 176-177)

Comprendiamo subito perché le Metamorfosi siano state per secoli l’officina delle arti, per usare qui un’espressione familiare. 

Vogliamo riprenderci Euridice? Non dovremo voltarci all’indietro. Orfani del tempo in cui le Muse non avevano ancora imparato a scrivere, proviamo a ricreare le favole musicali immaginando una collana o una antologia di miti sonori per le scuole. Il racconto di Pan e Siringa o di Narciso ed Eco sarà il luogo dove il sogno condiviso dell’adulto e del bambino diventa attuale: Pan sublima la propria ferita narcisistica trasformando la ninfa amata nella siringa di sette canne; Eco reitera da millenni il dolente da capo di Narciso confinato nel proprio assetto autistico. La favola non ha bisogno di finalità educative, perché la fantasia vi opera dal di dentro: ascoltare la voce di Orfeo è rinascere a nuova vita, ri-costruirsi; l’iniziazione purificatrice della visita ai defunti è tutt’uno col potere taumaturgico della musica che altera le menti. 

Silloge di miti musicali, la collana o l’antologia può essere modulata nelle diverse età scolari, dalle scuole materne alle superiori. Il giovine lettore condivide col suo educatore ogni testo del libretto: la storia di Apollo e Marsia, le immagini dei due musici favolosi registrate nella pittura, le loro musiche restaurate da Luigi Dallapiccola. La favola musicale è il sogno condiviso ideato nell’operosa officina delle arti: introdurla nel discorso educativo significa ricreare questo sogno.

Paolo Gozza

Professore ordinario

Dipartimento delle Arti – Università di Bologna

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